lunedì 13 febbraio 2012


Pubblichiamo un video di 8 minuti di Euronorma, che ci sembra chiaro ed utile come approfondimento per le nuove indicazioni contenute nell'accordo Stato-Regioni in materia di formazione... buon ascolto.

venerdì 3 febbraio 2012

Controlli su Reach e Schede di Sicurezza

Prosegue l’attività di controllo e vigilanza a livello comunitario sull'applicazione del Regolamento REACH, attuata attraverso progetti chiamati REACH Enforcement (REF).

Il periodo che va da aprile 2011 a dicembre 2012 è coperto dal progetto REF-2.

L’Autorità competente italiana per il Regolamento REACH (Ministero della Salute) avvisa che la conformità delle schede dati di sicurezza sarà sempre più oggetto delle ispezioni.

Le sanzioni vanno, in caso di SDS non conforme, da 3.000 a 18.000 Euro e nel caso di mancanza dell’allegato “Scenario di Esposizione” da 10.000 a 60.000 Euro. La mancata registrazione di una sostanza potrebbe portare alla sospensione delle attività legate alla sostanza, mentre le sanzioni più pesanti, che possono comportare anche l’arresto fino a tre mesi, riguardano la violazione delle disposizioni legate alle procedure di autorizzazione e restrizione.

Lo scenario di esposizione non è sempre allegato alla SDS ma solo per le sostanze registrate in quanto tali o come componenti di una miscela, importate in quantità superiori alla 10 tonnellate l’anno per le quali è stata effettuata una Valutazione sulla Sicurezza Chimica (CSA), incluse la Valutazione dell’Esposizione e la Caratterizzazione dei Rischi.
Uno scenario d'esposizione è l'insieme delle condizioni che descrivono il modo in cui la sostanza è fabbricata o utilizzata durante il suo ciclo di vita ed il modo in cui il fabbricante o l'importatore controlla o raccomanda agli utilizzatori a valle di controllare l'esposizione delle persone e dell'ambiente. In esso sono riportate per ogni uso identificato, tra le altre cose, le condizioni operative (durata e frequenza dell’uso, forma fisica della sostanza, quantità usata), le misure di gestione del rischio per ridurre o evitare l'esposizione diretta o indiretta della popolazione (compresi i lavoratori ed i consumatori).

Coloro che ricevono una SDS sono tenuti a controllare che il loro uso della sostanza sia compreso nell’elenco e adeguarsi alle misure prescritte, in quanto frutto di una valutazione della sicurezza chimica. Se l’uso non è tra quelli identificati, l’utilizzatore a valle è tenuto ad effettuare una propria Valutazione sulla Sicurezza Chimica per tale uso ed a redigere un rapporto sulla sicurezza chimica da inviare all’ECHA. Oltre al fattore di responsabilità verso i propri dipendenti, l’utilizzatore a valle è soggetto agli obblighi sopra descritti e quindi, salvo che il fatto non costituisca reato, è sanzionabile da 10.000 a 60.000 euro o da 5.000 a 30.000 euro.

Pmi, un'unica autorizzazione per gli oneri ambientali

Pmi, un'unica autorizzazione per gli oneri ambientali
 
03/02/2012
Il Decreto legge “Semplifica-Italia”, approvato durante il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha introdotto notevoli semplificazioni a favore del mondo delle imprese, della pubblica amministrazione e dei singoli cittadini.
Fra le semplificazioni più importanti, spicca l’introduzione di un’unica autorizzazione in materia ambientale: in tal modo il Governo intende concentrare in un solo titolo abilitativo tutti gli adempimenti - al momento di competenza di diverse amministrazioni - cui sono sottoposte le Pmi. L’autorizzazione sarà rilasciata dunque da un unico soggetto attuatore, riducendo di molto le tempistiche e gli oneri che attualmente gravano sulle imprese.
Si tratta in particolare di adempimenti quali le autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, la predisposizione della documentazione per l'impatto acustico, la tenuta dei registri dei rifiuti e le autorizzazioni per le emissioni in atmosfera che determinano la gran parte degli oneri di questo settore.

Quanto costa l'ambiente per le PMI?


Se escludiamo le retribuzioni e le contribuzioni, le pmi sono sottoposte ad alti costi anche in altri settori, basti pensare ai costi della privacy (2,2 mld di euro), della sicurezza sul lavoro (1,5 mld), della prevenzione incendi (1,4 mld), degli appalti (1,2 mld) e per la tutela del paesaggio e dei beni culturali (0,6 mld): in tale quadro il decreto “Libera Italia” dovrebbe quindi comportare un notevole alleggerimento degli oneri amministrativi, ed evitare che le aziende restino strozzate nella morsa degli adempimenti fiscali eccessivi.
Il provvedimento che risponde ad un’ottica di semplificazione delle procedure burocratiche e di riduzione degli oneri per tutto il sistema impresa, è particolarmente significativo alla luce di un recente studio della Cgia di Mestre, che ha stimato il peso della burocrazia sulle piccole e medie imprese in 23,1 miliardi di euro ogni anno, per un onere medio annuo di 5.269 euro. Solo l’area ambientale pesa sul sistema delle pmi per 3,4 miliardi di euro l'anno, con un costo medio annuo di 778 euro a impresa.

I costi burocratici delle Pmi